lunedì 6 aprile 2015

Statte accorte o Statte accuorte?

Statte accorte o Statte accuorte?

Statte accorte o statte accuorte? Jammuncenne o Jammucenne? Vediamo brevemente due degli errori più comuni di chi non conosce il napoletano:

Statte accuorte, frase da vocabolario, è scorretta nel napoletano parlato. Non esiste, se non nella bocca di chi il dialetto non lo conosce.
Statte accorte, è la versione corretta.
Jammucenne, non esiste, né nello scritto né nel parlato. È una vera e propria storpiatura.
Jammuncenne, è la versione corretta.


Il napoletano è una lingua musicale, rende tutto sempre orecchiabile ed eufonico. 



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Cari lettori, 'O napulitano, il (ragazzo) napoletano, è un blog fondato nel 2015, e che a fasi alterne è attivo ancora oggi. Esso nasce dalla curiosità e dall'amore nei confronti del proprio dialetto. Senza alcuna pretesa 'didattica' in questo spazio si riportano i ragionamenti sulle espressioni più curiose che capitano all'orecchio del fondatore o dei suoi amici. A questi sono affiancati, di tanto in tanto, post con testi poetici, osservazioni sulla lingua scritta, e indicazioni sulla corretta scrittura, tutto ovviamente ancora lungo la linea del buon napoletano.  

Per qualunque tipo di segnalazione o commento, oltre allo spazio lasciato qui sotto, potete scrivere a: perrone.anto@hotmail.com, o cercare su Facebook Antonio Perrone; è infatti possibile pubblicare post e approfondimenti a nome di altri, utilizzando questo blog come un luogo di condivisione pubblica. 

Vi ringrazio per la vostra attenzione e per il vostro sostegno. 

AP




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12 commenti:

  1. Riguardo "Statte accorte", credo che sia il singolare, mentre il plurale è "accuorte". Quindi "Stateve accuorte" è corretta, usando la forma plurale napoletana con l'aggiunta della u, simile a: guaglione/guagliune, perzona/perzune etc.

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    1. Interessante ragionamento il suo. Ha delle fonti da riportare? Così ho modo di integrare il suo intervento al post originario.

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    2. Perzon no perzun il plurale si capisce dal contesto della frase non mettendo la "u"

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    3. Perzon no perzun se è singolare o plurale si capisce dal contesto della frase non mettendo la "u"

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    4. Statt accort.... e statv accort svelato l'arcano. Nessuna u di mezzo. E poi se la u si usa per indicare il plurale di una parola nn è detto che valga per tutte le altre. La mia lingua napoletana è versarile e bella per questo. È fatta di tante opzioni...

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  2. Evidentemente gli Squallor non avevano padronanza della lingua (che non è un dialetto) e non ce ne siamo mai accorti...

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  3. Concordo con Luigi Cirillo. Il napoletano ha questo singolare modo di declinare in alcuni casi il plurale anche all'interno della parola stessa e non (solo) nella desinenza (tipo femmenella-femmenielle). E comunque alcune variazioni sembrano essere corruzioni non solo della provincia ma anche generate all'interno degli stessi quartieri di Napoli, per cui preferirei non parlare di corretto/scorretto ma piuttosto di frequente/raro. Come d'altronde succede anche nella lingua italiana.

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  4. Qui però cosi nn se ne viene a capo

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  5. Infatti non stiamo parlando di una scienza esatta, ma di una lingua in continuo divenire, anche se cristallizzata nel passato nelle sue forme più alte, da opere letterarie, teatrali e musicali. Questo dibattito non pretende di dettare legge ma di avvicinarsi alla comprensione delle forme più corrette ed eufoniche di questa magnifica lingua.

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  6. Anch'io che non sono napoletana opterei per Stateve accuorte. Devo averlo assimilato tranite l'ascolto.

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    1. È sbagliato "accuort" si dice "accort" da accortenza. Mi dite la vocale u dive si trova nella parola accortenza. La lingua napoletana nn si può optare sembra sgarammaticalmentr scorretta ma dietro c'è tutta un 'etimologia e uno studio preciso che sembra casuale ma nn lo è. Noi lo abbiamo radicato dentro ed alcune volte è difficile anche da spiegare, certe cose di sanno e basta. E le vocali finali spesso sono eliminate. "Statv accort" ecco come si pronuncia.

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