Statte accorte o Statte accuorte?
Statte accorte, è
la versione corretta.
Jammuncenne, è la
versione corretta.
Il napoletano è una
lingua musicale, rende tutto sempre orecchiabile ed eufonico.
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Cari lettori, 'O napulitano, il (ragazzo) napoletano, è un blog fondato nel 2015, e che a fasi alterne è attivo ancora oggi. Esso nasce dalla curiosità e dall'amore nei confronti del proprio dialetto. Senza alcuna pretesa 'didattica' in questo spazio si riportano i ragionamenti sulle espressioni più curiose che capitano all'orecchio del fondatore o dei suoi amici. A questi sono affiancati, di tanto in tanto, post con testi poetici, osservazioni sulla lingua scritta, e indicazioni sulla corretta scrittura, tutto ovviamente ancora lungo la linea del buon napoletano.
Per qualunque tipo di segnalazione o commento, oltre allo spazio lasciato qui sotto, potete scrivere a: perrone.anto@hotmail.com, o cercare su Facebook Antonio Perrone; è infatti possibile pubblicare post e approfondimenti a nome di altri, utilizzando questo blog come un luogo di condivisione pubblica.
Vi ringrazio per la vostra attenzione e per il vostro sostegno.
AP
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Riguardo "Statte accorte", credo che sia il singolare, mentre il plurale è "accuorte". Quindi "Stateve accuorte" è corretta, usando la forma plurale napoletana con l'aggiunta della u, simile a: guaglione/guagliune, perzona/perzune etc.
RispondiEliminaInteressante ragionamento il suo. Ha delle fonti da riportare? Così ho modo di integrare il suo intervento al post originario.
EliminaPerzon no perzun il plurale si capisce dal contesto della frase non mettendo la "u"
EliminaPerzon no perzun se è singolare o plurale si capisce dal contesto della frase non mettendo la "u"
EliminaStatt accort.... e statv accort svelato l'arcano. Nessuna u di mezzo. E poi se la u si usa per indicare il plurale di una parola nn è detto che valga per tutte le altre. La mia lingua napoletana è versarile e bella per questo. È fatta di tante opzioni...
EliminaEvidentemente gli Squallor non avevano padronanza della lingua (che non è un dialetto) e non ce ne siamo mai accorti...
RispondiEliminaSto ascoltando Jammucenne !!!🖤
EliminaConcordo con Luigi Cirillo. Il napoletano ha questo singolare modo di declinare in alcuni casi il plurale anche all'interno della parola stessa e non (solo) nella desinenza (tipo femmenella-femmenielle). E comunque alcune variazioni sembrano essere corruzioni non solo della provincia ma anche generate all'interno degli stessi quartieri di Napoli, per cui preferirei non parlare di corretto/scorretto ma piuttosto di frequente/raro. Come d'altronde succede anche nella lingua italiana.
RispondiEliminaQui però cosi nn se ne viene a capo
RispondiEliminaInfatti non stiamo parlando di una scienza esatta, ma di una lingua in continuo divenire, anche se cristallizzata nel passato nelle sue forme più alte, da opere letterarie, teatrali e musicali. Questo dibattito non pretende di dettare legge ma di avvicinarsi alla comprensione delle forme più corrette ed eufoniche di questa magnifica lingua.
RispondiEliminaAnch'io che non sono napoletana opterei per Stateve accuorte. Devo averlo assimilato tranite l'ascolto.
RispondiEliminaÈ sbagliato "accuort" si dice "accort" da accortenza. Mi dite la vocale u dive si trova nella parola accortenza. La lingua napoletana nn si può optare sembra sgarammaticalmentr scorretta ma dietro c'è tutta un 'etimologia e uno studio preciso che sembra casuale ma nn lo è. Noi lo abbiamo radicato dentro ed alcune volte è difficile anche da spiegare, certe cose di sanno e basta. E le vocali finali spesso sono eliminate. "Statv accort" ecco come si pronuncia.
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