giovedì 29 ottobre 2015

Scugnizzo

'o scugnizzo

L'etimologia di scugnizzo, ragazzino di strada, è dal latina excuneare, diventato in volgare (e)scugnare, ovvero l'azione che nel gioco dello strummolo serve a rendere inutilizzabile proprio lo strummolo dell'avversario, per l'appunto "scugnannolo", scalfendolo.




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Cari lettori, 'O napulitano, il (ragazzo) napoletano, è un blog fondato nel 2015, e che a fasi alterne è attivo ancora oggi. Esso nasce dalla curiosità e dall'amore nei confronti del proprio dialetto. Senza alcuna pretesa 'didattica' in questo spazio si riportano i ragionamenti sulle espressioni più curiose che capitano all'orecchio del fondatore o dei suoi amici. A questi sono affiancati, di tanto in tanto, post con testi poetici, osservazioni sulla lingua scritta, e indicazioni sulla corretta scrittura, tutto ovviamente ancora lungo la linea del buon napoletano.  

Per qualunque tipo di segnalazione o commento, oltre allo spazio lasciato qui sotto, potete scrivere a: perrone.anto@hotmail.com, o cercare su Facebook Antonio Perrone; è infatti possibile pubblicare post e approfondimenti a nome di altri, utilizzando questo blog come un luogo di condivisione pubblica. 

Vi ringrazio per la vostra attenzione e per il vostro sostegno. 

AP




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martedì 27 ottobre 2015

'O tauto

TAUTO

Taùto/tavùto (tabbuto in siciliano) indica in napoletano la bara, il feretro. Questo termina ha un'origine orientale, dall'arabo tabu't, con lo stesso identico significato.




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venerdì 23 ottobre 2015

La potenza del napoletano

'O UAJO (da Io la chiamo vita)





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mercoledì 21 ottobre 2015

Mannaggia a Bubbà!

MANNAGGIA A BUBBÀ

Sul significato della parola "mannaggia" ci siamo già espressi qui. Oggi analizziamo una delle tante esclamazioni che si accompagnano a tale maledizione: Mannaggia a Bubbà! 
La frase sarebbe collegata ad un personaggio realmente esistito nella Napoli dell'800, per l'appunto un tale Bubbà, che invischiato perennemente in affari loschi, è poi finito col diventare una sorta di capro espiatorio della lingua napoletana. Mannaggia a Bubbà, perché se succede(va) un guaio, tale Bubbà sicuramente ne è(ra) coinvolto!

Curiosità: In Quei figuri di Eduardo De Filippo è ben rappresentato quanto appena detto.  



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lunedì 19 ottobre 2015

A se stesso, Leopardi in napoletano (pt.2)

A isso


Mo firmete pe ssempe,
Core mije acciso. È fernuto l'urdemo suonno, 
Ca i' nun me penzavo. E invece è fernuto pure isso. Mo 'o ssaccio.
'Ccà nun c'è rimaste niente, né 'a speranza
Né 'o ggenio 'e c'annammurà n'ata vota. 
Firmete. Troppe 
T''e sbattuto. E tutt''o sanghe ittate
Nun serve a niente, né maje nisciune
L'ha vulute. Schifo e sfastirije
Chest'è 'a vita; e 'o munno è mmerda!
Statte. Sbattete l'urdema vota. 
Nunn'ammo avuto maje niente
'A Ddio, tranne ca 'o sfizio 'e murì. 
E mmo schifete sulo tu, e schife tutte cose
Schife a Ddio, e schife chesta brutta
vita ca nun ce fa ato ca male, 
E 'o scuorno senza fine 'e tutte 'e cose.



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martedì 13 ottobre 2015

Sta zoccola!

Zoccola

Come negli ultimi post, anche questa volta analizzeremo un vocabolo singolo molto frequente in napoletano: zoccola, offesa che sta per "prostituta".

Zoccola deriva dal latino volgare succula, a sua volta derivato da sòrcula, piccolo topo.  In napoletano, infatti, questo termine sta ad indicare anche la femmina (gravida) dell'animale. 



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